Descrizione
«Il mio nome è Jasmine Dooyum. Tra poco compirò quindici anni, e voglio vivere». È durante un’inchiesta sulla prevenzione dell’AIDS nel mondo della prostituzione che la giornalista Serena Monnier incontra Jasmine, nigeriana, una sopravvissuta pronta a resistere a chi attirandola con promesse ingannevoli l’ha resa una schiava del sesso. Sconvolta, Serena parte per Lagos, determinata a ricostruire il viaggio di Jasmine e seguire le tracce di una vasta rete di sfruttatori, nello stesso momento in cui a Kaduna, nel Nord del paese, il sergente Oni Goje scopre i corpi di due giovani prostitute gettati nudi tra la spazzatura. Con l’aiuto delle attiviste di Free Queens, una ong che lotta per i diritti delle donne, Serena comprende rapidamente l’incredibile portata del racket criminale che prospera grazie al mercato del sesso. Quel che è peggio è che una multinazionale ne fa, sotto gli occhi di tutti, un’arma commerciale particolarmente efficace, vendendo i corpi delle donne per vendere meglio i propri prodotti.
In questo formidabile thriller politico, ispirato a fatti reali, Marin Ledun ci mostra come la spinta ad arricchirsi porti l’uomo a ridurre l’umanità a un bene di consumo. Ma questa volta il cinismo capitalista e la corruzione politica dovranno fare i conti con l’incredibile coraggio delle donne, unite in difesa dei propri diritti e pronte a tutto pur di essere rispettate.
Bio: Marin Ledun (1975) è uno dei maggiori scrittori francesi di romanzi noir. Free Queens, tra i suoi titoli più apprezzati da critica e pubblico, è stato pubblicato nella prestigiosa collana Série Noire di Gallimard e si è aggiudicato il Trophée 813 du Meilleur roman francophone.
«Il mondo non era perfetto. Guerre fratricide e miseria laceravano la Nigeria in due. Lagos a sud attirava tutti gli sguardi. Kaduna a nord non era che un fazzoletto di terra magnifica e disperata, nel cuore di un mondo imperfetto e di un paese straziato. Il sergente Ira Gowon amava quella terra, più che se stesso. La sua sacra missione era percorrerla giorno e notte, ascoltare il suo pianto e medicare le sue piaghe. Qualcuno doveva pur fare il lavoro sporco».